sabato 1 settembre 2012

Circa la PREDAZIONE DI ORGANI

Vogliamo qui trattare, per quanto sinteticamente possibile, la cosidetta «donazione» di organi.
La gente è solita rabbrividire a sentir parlare di traffico illegale di organi, di omicidi e rapimenti… eppure viene improvvisamente investita da una grande stima e commozione, quando si parla di «donazione» di organi… e se qualcuno gli parlasse di predazione di organi?

L’esportazione di organi deve avvenire, per forza di cose, in pazienti vivi. Se gli organi fossero prelevati da un cadavere, niente se ne potrebbe fare, se non quello che si fa col resto del cadavere. Sapevate che i «cadaveri» da cui vengono estratti gli organi vengono anestetizzati, o, meglio… paralizzati? A commuovervi dovrebbero essere le testimonianze di tanti dottori ed infermieri che han dovuto vedere le reazioni di dolore dei poveri «cadaveri»… un cadavere certamente non potrebbe abbracciarti, né muovere violentemente gli arti o qualcosa del genere. Un cadavere potrebbe venire a fare una corsetta con voi e ritrovarsi poi col polso accellerato? Ecco, quando «dona» prova la stessa sensazione.
Quando succedono incidenti avete mai visto qualcuno controllare se le vittime sono in vita diversamente dal tradizionale controllarne la circolazione sanguigna?
La «morte celebrale» è una grande falsità!
Sentite cosa dice, a proposito, il prof. Peter Singer, presidente dell’Associazione Internazionale di Bioetica:
...la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta e accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi... [Congresso di Cuba, 1996]
Il prof. Massimo Bondí:
La morte cerebrale è ascientifica, amorale e asociale! [Audizione Commissione sanità, 1992]
I dottori  Robert D. Trough e James C. Fackler:
Non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello con i mezzi clinico-strumentali attuali. [Critical Care Medicine, n° 12, 1992, Rethinking Brain Death (Ripensamento sulla morte cerebrale)]
Alcuni obietteranno che quei pazienti sono, oramai, in condizioni irreversibili… sentite, dunque, il dottor Cicero Galli Coimbra:
...i protocolli diagnostici per dichiarare la morte cerebrale (test dell’apnea) inducono un danno irreversibile su pazienti che potrebbero essere salvati. [Convegno internazionale Roma 19/2/2009]
E, anche se fosse, questi pazienti sono ancora vivi. Che la loro vit valga meno di quella d’un paziente cosciente? Andatelo a dire ai vostri parenti malati che, siccome sono stati sfortunati, in confronto a voi sani sono «inferiori». Quanti danni ha fatto quel cogito ergo sum! Andatelo a dire a coloro i quali (e non sono certo pochi!) sono «tornati in vita» dopo essere celebralmente «morti», mentre li vedrete mangiare in compagnia dei propri cari o scorrazzare in prati verdi insieme ai propri figli e nipoti, che in quel periodo loro valevano meno di voi o che non erano!

La predazione di organi è un OMICIDIO!  

La «morte» celebrale è una falsita pella biologia, perché: 
  • Tutti gli organi dei pazienti «morti» sono perfettamente funzionanti; 
  • Non si può accertare la cessazione di tutte le funzioni encefaliche, poiché quelle conosciute e monitorabili sono solo il 10% delle totali;
  • Anche tra le funzioni encefaliche conosciute alcune sono ancora presenti, quando i pazienti vengono dichiarati «morti».
Anche pella legge la «morte» celebrale è una falsità, poiché essa dice per cadavere si intende il corpo umano rimasto privo delle funzioni cardiorespiratoria e cerebrale e, come poco fa abbiamo visto, la «morte» celebrale non tiene proprio conto delle prime ed è ingannevole rispetto alle seconde.

Per predare gli organi si commete il reato di OMISSIONE DI SOCCORSO!

Sapete che la «morte» celebrale viene dichiarata quando voi potreste ancora riprendervi, ossia entro 24\48 ore da quando venite ricoverati in rianimazione e, durante questo stesso periodo, i medici non fanno assolutamente niente per salvarvi? Per farlo, dovrebbero fare degl’interventi d’urgenza che prima venivano operati anche nei piccoli ospedali, poiché vi erano sempre chirurghi capaci di farlo. Oggi, invece, onde far passare piú tempo (e, per tanto, rendere meno probabile il recupero), questi interventi vengono fatti solo nei grandi ospedali. 
Sono interventi che andrebbero praticati entro le prime due ore dall’incidente (poiché la quasi totalità degli espianti viene praticata su pazienti accidentati che hanno un versamento ematico nel cranio) e servono per decomprimere il cervello, quali la entricolostomia, i drenaggi extra e subdurali e la craniotomia per ematoma extradurale. Con questi interventi ed alcuni farmaci potrebbero salvarvi… ma non lo fanno. Perché? Perché i vostri cari organi valgono piú di voi. 
Per verificare la vostra «morte» celebrale i cari dottori vi eseguono un esame (come già detto sopra, il test dell’apnea) che certamente, se non v’avevano già lasciati diventare irrecuperabili, completa l’opera. Volete sapere perché l’apnea vi distrugge? Anche se voi foste ancora capaci di respirare da voi, i cari dottori v’intuberanno (cosa che dovrebbero fare solo se necessario), cosicchè i vostri polmoni, vedendosi inutili, s’atrofizzeranno. Poi, i cari dottori, molto «intelligentemente», vedranno come rispondete se vi tolgono la ventilazione… facendo finta di non sapere d’avervi distrutto i polmoni… e l’ossigeno a disposizione del vostro corpo diminuirà progressivamente, danneggiandolo irreversibilmente.
Dopo avervi fatto questo bel servizio, i dottori dichiarano che «non c’è niente da fare piú» e vi portano a far loro i regalini… uccidendovi.

Questo non siamo noi forzanovisti ad affermarlo, ma dottori e chirurghi che, sapendo queste cose, si sono ribellati. Per saperne di piú, collegatevi al sito della Lega Nazionale contro la PREDAZIONE DI ORGANI e la MORTE A CUORE BATTENTE: troverete tutte le informazioni che vi servono per convincervi, qualora noi non fossimo riusciti nell’intento, che la «donazione» è un grande crimine e, inoltre, troverete come tutelarvi. 

La vita è sacra:
NON UCCIDERE!
La tua vita non è tua, ma ti è stata donata, non hai alcun potere su di essa.
Come non hai potuto decidere pel suo inizio, cosí non sta a te decidere della sua fine:
NON LASCIARTI UCCIDERE!

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